Da Pro a Pro: 6 Architetti Raccontano Dove Trovano l'Ispirazione
6 professionisti raccontano gli stimoli e i processi che contribuiscono a dare personalità ai loro progetti
L’ispirazione non sarà tutto, ma è sicuramente una buona partenza, in ogni professione. E gli architetti non fanno eccezione. Abbiamo chiesto ai professionisti di Houzz di raccontarci come nutrono il loro processo creativo. Dai libri, alle riviste, alla strada, fino al confronto serrato con il cliente – perché sì, a quanto ci raccontano, il cliente ha quasi sempre ragione! – un viaggio tra i pensieri subliminali, le abitudini e le fonti di aggiornamento utilizzate da chi rimette mano al nostro orizzonte domestico.
I professionisti intervistati:
I professionisti intervistati:
- Andrea Roscini e Chiara Frigerio
- Cecilia Avogadro
- Paolo Didonè e Devvy Comacchio
- Salvatore Manuarino
- Maurizio Giovannoni
- Mauro Soddu
In questa immagine, “Casa Giallodentro” di 23bassi studio di architettura.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il cliente è la nostra prima fonte di ispirazione. Per questo lo scorso Salone del Mobile abbiamo pubblicato il quaderno Lo zen e l’arte di ristrutturare casa, un vademecum che diamo in mano ai nostri committenti chiedendogli di compilarlo con cosa gli piace. A metà tra il sacro e il profano, il cliente può segnarsi l’Airbnb più carino, le sue palette preferite, come anche la cosa più brutta vista a casa di un amico. Il nostro portfolio è estremamente variegato, composto da case diversissime l’una dall’altra, e questo vademecum è uno strumento che ci permette di raggiungere il risultato per noi più prezioso: una casa a misura di cliente.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la vostra ispirazione?
Una bacheca segreta di Pinterest condivisa con il cliente.
Vi accade che l’ispirazione vi porti su una falsa pista?
No, perché condividere tanto in tempo reale ti permette di aggiustare il tiro, individuando in maniera molto immediata il giusto mood richiesto dal cliente. Non siamo più schiavi di rendering complessi che poi magari debbono essere subito scartati!
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il cliente è la nostra prima fonte di ispirazione. Per questo lo scorso Salone del Mobile abbiamo pubblicato il quaderno Lo zen e l’arte di ristrutturare casa, un vademecum che diamo in mano ai nostri committenti chiedendogli di compilarlo con cosa gli piace. A metà tra il sacro e il profano, il cliente può segnarsi l’Airbnb più carino, le sue palette preferite, come anche la cosa più brutta vista a casa di un amico. Il nostro portfolio è estremamente variegato, composto da case diversissime l’una dall’altra, e questo vademecum è uno strumento che ci permette di raggiungere il risultato per noi più prezioso: una casa a misura di cliente.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la vostra ispirazione?
Una bacheca segreta di Pinterest condivisa con il cliente.
Vi accade che l’ispirazione vi porti su una falsa pista?
No, perché condividere tanto in tempo reale ti permette di aggiustare il tiro, individuando in maniera molto immediata il giusto mood richiesto dal cliente. Non siamo più schiavi di rendering complessi che poi magari debbono essere subito scartati!
In foto Cecilia Avogadro, architetto con studio a Milano.
Pro: Cecilia Avogadro
Professione: architetto
Ispirazione at large, di cosa ti nutri? Leggo poco le riviste cartacee, preferisco lasciarmi influenzare da quello che vedo per strada, un esempio su tutti le vetrine o i musei.
Che ruolo hanno le fiere?
Vado al Salone del Mobile e ogni tanto vado al Cersaie, ma non sono un’affezionata perché sono esposte tantissime cose che non mi interessano. Preferisco i negozi di materiali edili che hanno già fatto un’accurata selezione.
Pro: Cecilia Avogadro
Professione: architetto
Ispirazione at large, di cosa ti nutri? Leggo poco le riviste cartacee, preferisco lasciarmi influenzare da quello che vedo per strada, un esempio su tutti le vetrine o i musei.
Che ruolo hanno le fiere?
Vado al Salone del Mobile e ogni tanto vado al Cersaie, ma non sono un’affezionata perché sono esposte tantissime cose che non mi interessano. Preferisco i negozi di materiali edili che hanno già fatto un’accurata selezione.
In questa immagine, la ristrutturazione di un piccolo appartamento nel centro storico di Milano curata da Cecilia Avogadro.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il problema di questo mestiere è la diversità: a ogni cliente devi prendere le misure per un vestito su misura, e per questo le informazioni che vengono condivise sono necessariamente importanti. Dal canto mio, cerco sempre di restituire queste informazioni secondo una chiave onirica: penso che il valore dell’architetto sia quello di aiutarti a scegliere, ma anche portati in un mondo un po’ fantastico.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il problema di questo mestiere è la diversità: a ogni cliente devi prendere le misure per un vestito su misura, e per questo le informazioni che vengono condivise sono necessariamente importanti. Dal canto mio, cerco sempre di restituire queste informazioni secondo una chiave onirica: penso che il valore dell’architetto sia quello di aiutarti a scegliere, ma anche portati in un mondo un po’ fantastico.
In questa immagine, uno scorcio sul bagno del suo progetto di ristrutturazione in via Dezza a Milano.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Disegnare con le Itoya, matite giapponesi dal tratto molto morbido.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
Direi di no. L’ispirazione è una questione di sincronicità, se il cervello sta lavorando a un progetto non segue certo un orario 9-18 tipico di un ufficio: appena nota un dettaglio utile – e ciò può avvenire ovunque – non fa altro che registrarlo e mandare avanti la catena delle intuizioni.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Disegnare con le Itoya, matite giapponesi dal tratto molto morbido.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
Direi di no. L’ispirazione è una questione di sincronicità, se il cervello sta lavorando a un progetto non segue certo un orario 9-18 tipico di un ufficio: appena nota un dettaglio utile – e ciò può avvenire ovunque – non fa altro che registrarlo e mandare avanti la catena delle intuizioni.
In questa immagine, il progetto “Atelier dei Prati” di Didonè Comacchio Architects.
Pro: Paolo Didonè e Devvy Comacchio di Didonè Comacchio Architects
Professione: architetti
Ispirazione at large, di cosa vi nutrite?
Quando progettiamo partiamo sempre da un’attenta analisi del contesto per capire dove stiamo operando e quali sono le relazioni con l’edificio esistente e/o il contesto urbano o extra urbano. In fase preliminare consultiamo anche le riviste di settore – siamo ancora affezionati agli abbonamenti, ad esempio a Casabella, Elle Decor e Living – e andiamo molto anche sul web. Ogni giornata lavorativa comincia infatti dalla scoperta di cosa è stato pubblicato su piattaforme come Divisare, Archdaily, Houzz e ultimamente anche Dezeen. Quindi leggiamo anche le newsletter che ci arrivano.
Che ruolo hanno le fiere?
Le frequentiamo e ci piacerebbe frequentarle di più, purtroppo a volte il tempo non è molto e non riusciamo a dargli il giusto spazio. Proprio in questi giorni [alla fine di settembre, NdR] stiamo cercando di trovare un momento utile per poter andare a Cersaie.
Pro: Paolo Didonè e Devvy Comacchio di Didonè Comacchio Architects
Professione: architetti
Ispirazione at large, di cosa vi nutrite?
Quando progettiamo partiamo sempre da un’attenta analisi del contesto per capire dove stiamo operando e quali sono le relazioni con l’edificio esistente e/o il contesto urbano o extra urbano. In fase preliminare consultiamo anche le riviste di settore – siamo ancora affezionati agli abbonamenti, ad esempio a Casabella, Elle Decor e Living – e andiamo molto anche sul web. Ogni giornata lavorativa comincia infatti dalla scoperta di cosa è stato pubblicato su piattaforme come Divisare, Archdaily, Houzz e ultimamente anche Dezeen. Quindi leggiamo anche le newsletter che ci arrivano.
Che ruolo hanno le fiere?
Le frequentiamo e ci piacerebbe frequentarle di più, purtroppo a volte il tempo non è molto e non riusciamo a dargli il giusto spazio. Proprio in questi giorni [alla fine di settembre, NdR] stiamo cercando di trovare un momento utile per poter andare a Cersaie.
In questa immagine, un progetto di ristrutturazione firmato Didonè Comacchio Architects di un appartamento nel centro storico di Castelfranco Veneto.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Capire i desiderata del progetto è fondamentale. Per questo facciamo sempre una piccola intervista all’inizio della collaborazione dove analizziamo anche le immagini che il committente ci fa vedere.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la vostra ispirazione?
Per noi rimane imprescindibile la discussione sul progetto. Ci confrontiamo tantissimo con tutti i collaboratori e discutiamo più e più volte, sia a livello di design che concettuale. Credo che il vero equilibrio, una dote necessaria per ogni buon progetto, si trovi solo dopo una discussione accurata.
Vi accade che l’ispirazione vi porti su una falsa pista?
No, perché il nostro lavoro è la sintesi di una riflessione pensata. Difficile andare fuori strada. Può succedere, e a volte accade, nel caso in cui il cliente non sappia realmente cosa vuole.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Capire i desiderata del progetto è fondamentale. Per questo facciamo sempre una piccola intervista all’inizio della collaborazione dove analizziamo anche le immagini che il committente ci fa vedere.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la vostra ispirazione?
Per noi rimane imprescindibile la discussione sul progetto. Ci confrontiamo tantissimo con tutti i collaboratori e discutiamo più e più volte, sia a livello di design che concettuale. Credo che il vero equilibrio, una dote necessaria per ogni buon progetto, si trovi solo dopo una discussione accurata.
Vi accade che l’ispirazione vi porti su una falsa pista?
No, perché il nostro lavoro è la sintesi di una riflessione pensata. Difficile andare fuori strada. Può succedere, e a volte accade, nel caso in cui il cliente non sappia realmente cosa vuole.
In questa immagine, una vista sul soggiorno di CasaStudio Manuarino a Monte di Procida, Napoli.
Pro: Salvatore Manuarino dello studio Manuarino_architettura+design
Professione: architetto, designer
Ispirazione at large, di cosa ti nutri?
«La mia fonte di ispirazione primaria sono sicuramente i clienti. All’inizio di ogni progetto, chiedo loro delle immagini in grado di indicarmi il tipo di atmosfera che sognerebbero dentro casa. Capita spesso che gli scatti che mi sottopongono siano discordanti, e io in genere comincio a indirizzare e definire il progetto proprio a partire da questi cortocircuiti. L’input di una parete di mattoni rossa, ad esempio, può essere declinato e trasformato in un piccolo inserto in un punto particolare della casa, oppure nell’uso di un rivestimento che lo richiama.
Ancora, cerco sempre di partire dalle esigenze che mi sottopongono: la richiesta di un pavimento in gres a tutti i costi può essere il punto di partenza per scegliere abbinamenti più corretti con il contesto dove si va a operare».
La comunicazione col cliente è importante. Ci sono diversi software per professionisti, Houzz Pro è pensato specialmente per quelli della casa: comunica coi clienti, invia preventivi, condividi il calendario dei lavori. Questi piccoli gesti migliorano il lavoro e l’organizzazione dei professionisti (e fanno la felicità dei clienti). Scoprilo anche tu.
Pro: Salvatore Manuarino dello studio Manuarino_architettura+design
Professione: architetto, designer
Ispirazione at large, di cosa ti nutri?
«La mia fonte di ispirazione primaria sono sicuramente i clienti. All’inizio di ogni progetto, chiedo loro delle immagini in grado di indicarmi il tipo di atmosfera che sognerebbero dentro casa. Capita spesso che gli scatti che mi sottopongono siano discordanti, e io in genere comincio a indirizzare e definire il progetto proprio a partire da questi cortocircuiti. L’input di una parete di mattoni rossa, ad esempio, può essere declinato e trasformato in un piccolo inserto in un punto particolare della casa, oppure nell’uso di un rivestimento che lo richiama.
Ancora, cerco sempre di partire dalle esigenze che mi sottopongono: la richiesta di un pavimento in gres a tutti i costi può essere il punto di partenza per scegliere abbinamenti più corretti con il contesto dove si va a operare».
La comunicazione col cliente è importante. Ci sono diversi software per professionisti, Houzz Pro è pensato specialmente per quelli della casa: comunica coi clienti, invia preventivi, condividi il calendario dei lavori. Questi piccoli gesti migliorano il lavoro e l’organizzazione dei professionisti (e fanno la felicità dei clienti). Scoprilo anche tu.
In questa immagine, un scorcio del soggiorno di un appartamento sempre a Monte di Procida, Napoli.
Che ruolo hanno le fiere?
Le frequento per tenermi aggiornato sulle tendenze, ma per di più le utilizzo come veicolo sociale. In generale, comunque, il Salone del Mobile non rientra tra le fiere che mi arricchiscono di più. Quelle con indirizzi particolari, un esempio su tutti Surface Design Show a Londra, sono sicuramente più interessanti. Ancora, sono stato recentemente a Amsterdam a ISE, una fiera sui sistemi integrati dove viene esposta moltissima tecnologia applicata allo spettacolo. Non esattamente il mio campo, dunque, eppure stranamente una grandissima fonte di ispirazione.
L’ispirazione arriva dal territorio?
Assolutamente sì, io in particolare vengo dai Campi Flegrei e cerco sempre di ricollegarmi alle specificità della zona, non per forza solo dal punto di vista degli interni ma anche e soprattutto per l’involucro architettonico.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Sul comodino tengo un taccuino, su cui mi capita spesso di segnarmi delle cose, ad esempio la mattina appena mi sveglio o la sera quando vado a dormire.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
Direi di no, perché per me il progetto è un processo controllato e coordinato. C’è una sorta di scientificità che fa sì che tutto il processo creativo non possa essere rimesso in discussione per la prima osservazione estemporanea.
Che ruolo hanno le fiere?
Le frequento per tenermi aggiornato sulle tendenze, ma per di più le utilizzo come veicolo sociale. In generale, comunque, il Salone del Mobile non rientra tra le fiere che mi arricchiscono di più. Quelle con indirizzi particolari, un esempio su tutti Surface Design Show a Londra, sono sicuramente più interessanti. Ancora, sono stato recentemente a Amsterdam a ISE, una fiera sui sistemi integrati dove viene esposta moltissima tecnologia applicata allo spettacolo. Non esattamente il mio campo, dunque, eppure stranamente una grandissima fonte di ispirazione.
L’ispirazione arriva dal territorio?
Assolutamente sì, io in particolare vengo dai Campi Flegrei e cerco sempre di ricollegarmi alle specificità della zona, non per forza solo dal punto di vista degli interni ma anche e soprattutto per l’involucro architettonico.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Sul comodino tengo un taccuino, su cui mi capita spesso di segnarmi delle cose, ad esempio la mattina appena mi sveglio o la sera quando vado a dormire.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
Direi di no, perché per me il progetto è un processo controllato e coordinato. C’è una sorta di scientificità che fa sì che tutto il processo creativo non possa essere rimesso in discussione per la prima osservazione estemporanea.
In questa immagine, uno scorcio sul living di “Casa di Valentina”, progetto di Maurizio Giovannoni a Roma.
Pro: Maurizio Giovannoni
Professione: architetto, interior designer e “relooker”
Ispirazione at large, da dove inizi?
Sicuramente dai clienti. Comincio da un briefing molto stretto e cerco di instaurare subito una certa empatia con chi ho davanti. Dopo il primo incontro ne seguono più o meno altri tre prima che inizi ad abbozzare un concept: in questa fase preliminare, l’importante è raccontarsi, chiacchierare, condividere il gusto personale e far emergere quello che c’è sotto l’iceberg. Dalla mia esperienza, al primo incontro un cliente ti racconta appunto solo la punta dell’iceberg… la verità emerge solo successivamente.
Libri, viaggi, blog, riviste cartacee?
Seguo meno il panorama del design italiano che trovo un po’ noioso. Di conseguenza le riviste che mi appassionano di più sono alcune pubblicazioni straniere, che si distinguono per le copertine stupende. Tra queste, seguo in particolare Squarerooms (Singapore), LIVING (Brasile), Moja4zida (Croazia) e
Kauniit Kodit (Finlandia). Tra i viaggi, la mia meta d’elezione è soprattutto il Brasile e in particolar modo Rio de Janeiro, dove vado quasi ogni anno sia per lavoro che per piacere. L’influenza del tropicalismo si sente quasi sempre nei miei progetti.
Pro: Maurizio Giovannoni
Professione: architetto, interior designer e “relooker”
Ispirazione at large, da dove inizi?
Sicuramente dai clienti. Comincio da un briefing molto stretto e cerco di instaurare subito una certa empatia con chi ho davanti. Dopo il primo incontro ne seguono più o meno altri tre prima che inizi ad abbozzare un concept: in questa fase preliminare, l’importante è raccontarsi, chiacchierare, condividere il gusto personale e far emergere quello che c’è sotto l’iceberg. Dalla mia esperienza, al primo incontro un cliente ti racconta appunto solo la punta dell’iceberg… la verità emerge solo successivamente.
Libri, viaggi, blog, riviste cartacee?
Seguo meno il panorama del design italiano che trovo un po’ noioso. Di conseguenza le riviste che mi appassionano di più sono alcune pubblicazioni straniere, che si distinguono per le copertine stupende. Tra queste, seguo in particolare Squarerooms (Singapore), LIVING (Brasile), Moja4zida (Croazia) e
Kauniit Kodit (Finlandia). Tra i viaggi, la mia meta d’elezione è soprattutto il Brasile e in particolar modo Rio de Janeiro, dove vado quasi ogni anno sia per lavoro che per piacere. L’influenza del tropicalismo si sente quasi sempre nei miei progetti.
In questa immagine, il salotto della “Casa di Juhana” a Turku, in Finlandia.
Che ruolo hanno le fiere?
A mio avviso sono importantissime. A quelle di Milano, Parigi, ma anche a Valencia e Londra ho trovato alcuni dei pezzi che poi ho inserito nei miei progetti. Mi interessa la commistione tra brand famosi e giovani designer di talento, proprio quelli che spesso si promuovono nelle fiere e che sono anche più accessibili. Il mio sogno? Prendermi un anno e girare tutta l’Europa proprio cominciando ad esplorare le fiere e reclutare nuovi talenti…
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Nel corso della mia attività progettuale ho elaborato negli anni la filosofia dell’hometelling. L’hometelling parte da un presupposto che è una vera e propria sfida: considerare la necessità di un rapporto diverso con i clienti, oggi sempre più pronti a interagire e collaborare a stretto contatto con l’architetto. Attraverso l’hometelling facilito e oriento l’intero processo creativo, salvaguardando con competenza gli aspetti tecnici e tecnologici.
Del resto, se con una certa inconsapevolezza i clienti si rilassano e si divertono, è possibile fargli tirare fuori una parte creativa che credono non possedere, e i risultati diventano sotto gli occhi di tutti.
Che ruolo hanno le fiere?
A mio avviso sono importantissime. A quelle di Milano, Parigi, ma anche a Valencia e Londra ho trovato alcuni dei pezzi che poi ho inserito nei miei progetti. Mi interessa la commistione tra brand famosi e giovani designer di talento, proprio quelli che spesso si promuovono nelle fiere e che sono anche più accessibili. Il mio sogno? Prendermi un anno e girare tutta l’Europa proprio cominciando ad esplorare le fiere e reclutare nuovi talenti…
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Nel corso della mia attività progettuale ho elaborato negli anni la filosofia dell’hometelling. L’hometelling parte da un presupposto che è una vera e propria sfida: considerare la necessità di un rapporto diverso con i clienti, oggi sempre più pronti a interagire e collaborare a stretto contatto con l’architetto. Attraverso l’hometelling facilito e oriento l’intero processo creativo, salvaguardando con competenza gli aspetti tecnici e tecnologici.
Del resto, se con una certa inconsapevolezza i clienti si rilassano e si divertono, è possibile fargli tirare fuori una parte creativa che credono non possedere, e i risultati diventano sotto gli occhi di tutti.
In questa immagine, “14 Cobalto” una casa vacanze di Cagliari progettata da Mauro e Matteo Soddu.
Pro: Mauro Soddu, fondatore dello studio Tramas - architettura design web
Professione: architetto
Ispirazione at large, di cosa ti nutri?
L’ispirazione dei miei progetti scaturisce dalle situazioni critiche che caratterizzano il progetto stesso. Mi piace guardare ai problemi che incontro come a un’opportunità di differrenziazione per un risultato il più possibile su misura. Naturalmente l’ispirazione non è meccanica e non credo che debba essere legata alla moda: meglio un progetto atemporale e legato al suo luogo d’origine.
Riviste, libri, blog?
In generale alle riviste preferisco i libri monografici – ad esempio, quelli sui ristoranti, sugli interni minimalisti, sui bagni ecc. – perché mi offrono una catalogazione esaustiva su un tema e sono molto utili quando mi devo confrontare con i clienti. Mi capita raramente di acquistare una rivista di interni, in genere le preferisco i social, perché sono più immediati.
Che ruolo hanno le fiere?
Il Salone del Mobile è fondamentale, perché ti permette di toccare con mano materiali e finiture e di osservare in prima persona le soluzioni tecniche implementate.
Pro: Mauro Soddu, fondatore dello studio Tramas - architettura design web
Professione: architetto
Ispirazione at large, di cosa ti nutri?
L’ispirazione dei miei progetti scaturisce dalle situazioni critiche che caratterizzano il progetto stesso. Mi piace guardare ai problemi che incontro come a un’opportunità di differrenziazione per un risultato il più possibile su misura. Naturalmente l’ispirazione non è meccanica e non credo che debba essere legata alla moda: meglio un progetto atemporale e legato al suo luogo d’origine.
Riviste, libri, blog?
In generale alle riviste preferisco i libri monografici – ad esempio, quelli sui ristoranti, sugli interni minimalisti, sui bagni ecc. – perché mi offrono una catalogazione esaustiva su un tema e sono molto utili quando mi devo confrontare con i clienti. Mi capita raramente di acquistare una rivista di interni, in genere le preferisco i social, perché sono più immediati.
Che ruolo hanno le fiere?
Il Salone del Mobile è fondamentale, perché ti permette di toccare con mano materiali e finiture e di osservare in prima persona le soluzioni tecniche implementate.
In questa immagine, l’angolo studio realizzato all’interno di un living nell’appartamento di una giovane coppia.
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il cliente fa l’80 per cento del lavoro, spesso involontariamente. Credo che più il progetto è vicino alle necessità manifestate dal cliente, più abbiamo lavorato bene. Per questo è importante individuare sempre le sue necessità, anche quelle implicite.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Il disegno a mano mi aiuta a concentrarmi, così come il 3D – dai primi sketch ai rendering definitivi – perché mi permettono di controllare la terza dimensione. In generale però il mio brainstorming è distribuito nel tempo: per me il segreto non è affrontare il problema in un dato istante, ma aspettare che la soluzione affiori da sola.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
No, perché è importante non fare il passo più lungo della gamba e sottovalutare gli input forniti dal committente. Mentre i rendering di qualità rimangono fondamentali per convincere il cliente della bontà del progetto.
E ora, tocca a te! Quali sono le tue fonti d’ispirazione preferite? Partecipa alla discussione nei Commenti.
Questa storia è stata pubblicata l’11 gennaio 2018 e poi aggiornata
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Architetti & Follower: Come 10 Donne Trasformano la Professione
Come e in che modo l’ispirazione arriva dal cliente?
Il cliente fa l’80 per cento del lavoro, spesso involontariamente. Credo che più il progetto è vicino alle necessità manifestate dal cliente, più abbiamo lavorato bene. Per questo è importante individuare sempre le sue necessità, anche quelle implicite.
Un’abitudine, un rituale che favorisce la tua ispirazione?
Il disegno a mano mi aiuta a concentrarmi, così come il 3D – dai primi sketch ai rendering definitivi – perché mi permettono di controllare la terza dimensione. In generale però il mio brainstorming è distribuito nel tempo: per me il segreto non è affrontare il problema in un dato istante, ma aspettare che la soluzione affiori da sola.
Ti accade che l’ispirazione ti porti su una falsa pista?
No, perché è importante non fare il passo più lungo della gamba e sottovalutare gli input forniti dal committente. Mentre i rendering di qualità rimangono fondamentali per convincere il cliente della bontà del progetto.
E ora, tocca a te! Quali sono le tue fonti d’ispirazione preferite? Partecipa alla discussione nei Commenti.
Questa storia è stata pubblicata l’11 gennaio 2018 e poi aggiornata
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Architetti & Follower: Come 10 Donne Trasformano la Professione
Pro: Andrea Roscini e Chiara Frigerio di 23bassi studio di architettura
Professione: architetti
Ispirazione at large, di cosa vi nutrite?
Un ruolo fondamentale ce l’hanno i viaggi, ogni volta una fonte di ispirazione per quanto riguarda la scoperta di posti tipici, ristoranti, arredo urbano, e naturalmente i colori. In generale i nostri spunti non arrivano necessariamente da riviste specializzate e dal confronto esclusivo sui progetti, quanto soprattutto da altri ambiti: ci piace avere un approccio trasversale. Ad esempio, le suggestioni offerte da illustrazioni e mostre sono sempre molto preziose.
Che ruolo hanno le fiere?
Sono molto importanti per i rapporti con i fornitori. Abitando a Milano, però, l’opportunità di approfondire e farsi ispirare dal lavoro delle aziende non è fortunatamente vincolato al calendario delle fiere. I piccoli eventi di nicchia qui sono molto frequenti. E generalmente molto proficui.