Il Veganismo è il Futuro dell’Arredamento?
Sempre più consumatori cercano prodotti “cruelty-free” per la propria vita e casa. È questo il futuro del design?
Il veganismo – uno stile di vita che esclude tutte le forme di sfruttamento degli animali – è legato ad un’industria in continua crescita. Lo scorso dicembre, The Economist ha soprannominato il 2019 “l’anno dei vegani”: secondo la rivista, negli Stati Uniti il 25% degli individui di età compresa tra i 25 e i 34 anni si considerano vegani o vegetariani. Allo stesso modo, uno studio condotto da Lantern, società di consulenza spagnola specializzata nel mercato alimentare, osserva che oltre 3,6 milioni di spagnoli si considerano flexitariani, vegetariani o vegani, mentre il numero di aziende vegetariane e vegane in Spagna è raddoppiato negli ultimi cinque anni. Questi consumatori guideranno un mercato che crescerà arrivando a circa 5 milioni di dollari (4,4 miliardi di euro) a livello globale entro il 2020.
In questa cornice si inseriscono anche le “case vegane”: una tendenza sana, etica e in forte espansione che apre nuove opportunità per i professionisti del settore. Durante un dibattito al Madrid Design Festival, l’esperta di tendenze olandese Lidewij Edelkoort ha infatti suggerito che il veganismo è uno dei top trend d’arredo 2019. Cerchiamo di scoprire cosa significa arredare in modo vegano per professionisti e consumatori e impariamo a conoscere le case vegane.
In questa cornice si inseriscono anche le “case vegane”: una tendenza sana, etica e in forte espansione che apre nuove opportunità per i professionisti del settore. Durante un dibattito al Madrid Design Festival, l’esperta di tendenze olandese Lidewij Edelkoort ha infatti suggerito che il veganismo è uno dei top trend d’arredo 2019. Cerchiamo di scoprire cosa significa arredare in modo vegano per professionisti e consumatori e impariamo a conoscere le case vegane.
La percentuale di persone che cercano opzioni d’acquisto etiche continua ad aumentare. «Nel mondo della moda, ad esempio, aziende come Michael Kors e Gucci non usano più pelle animale», dice DiMare, in foto con il suo cane.
Meghan Markle, Duchessa del Sussex, ha optato per una vernice vegana (privi di sostanze di derivazione animale e prodotte senza sperimentazioni su animali, ndr) per la cameretta del suo primogenito e questa scelta è stata diffusa da molte riviste del settore.
Di conseguenza, offrire servizi che nella produzione sono stati sensibili agli animali e all’ambiente sta diventando una grande occasione di lavoro per i professionisti del settore. «In caso di committenti con allergie, le alternative vegane sono l’opzione ideale. Un progetto non deve necessariamente essere al 100% vegano; può essere vegano solo in quegli aspetti necessari per il cliente», dice DiMare.
I corsi di DiMare sull’arredamento vegan o il vegan design sono un successo tra i professionisti che desiderano fornire un nuovo servizio e ampliare l’offerta della propria attività.
Meghan Markle, Duchessa del Sussex, ha optato per una vernice vegana (privi di sostanze di derivazione animale e prodotte senza sperimentazioni su animali, ndr) per la cameretta del suo primogenito e questa scelta è stata diffusa da molte riviste del settore.
Di conseguenza, offrire servizi che nella produzione sono stati sensibili agli animali e all’ambiente sta diventando una grande occasione di lavoro per i professionisti del settore. «In caso di committenti con allergie, le alternative vegane sono l’opzione ideale. Un progetto non deve necessariamente essere al 100% vegano; può essere vegano solo in quegli aspetti necessari per il cliente», dice DiMare.
I corsi di DiMare sull’arredamento vegan o il vegan design sono un successo tra i professionisti che desiderano fornire un nuovo servizio e ampliare l’offerta della propria attività.
Perché le case etiche sono in aumento?
I motivi principali sono il rispetto degli animali, la preoccupazione per la propria salute e una crescente consapevolezza sull’importanza della sostenibilità ambientale. L’allarme lanciato dall’ONU a ottobre 2018 – abbiamo solo 12 anni per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e salvarci dal riscaldamento globale – ha cominciato a permeare tutte le industrie. Ci sentiamo bene con noi stessi se scegliamo prodotti rispettosi per l’ambiente e quelli vegan rispondono a questi criteri.
I motivi principali sono il rispetto degli animali, la preoccupazione per la propria salute e una crescente consapevolezza sull’importanza della sostenibilità ambientale. L’allarme lanciato dall’ONU a ottobre 2018 – abbiamo solo 12 anni per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e salvarci dal riscaldamento globale – ha cominciato a permeare tutte le industrie. Ci sentiamo bene con noi stessi se scegliamo prodotti rispettosi per l’ambiente e quelli vegan rispondono a questi criteri.
«Il veganismo non significa perdere peso o mangiare sano. Si tratta di vivere in un modo che provoca il minor danno possibile agli animali – tutti gli animali, non solo quelli che abbiamo deciso che meritano la nostra protezione, come gli animali domestici», dice l’interior designer e influencer inglese Suszi Saunders, che qualche settimana fa ha mostrato al Daily Mail la sua casa londinese 100% vegana. «Una volta presa la decisione di diventare vegana, ho sentito come se un peso immenso mi fosse scivolato via dalle spalle. Finalmente, le mie azioni avevano iniziato a corrispondere alla mia etica. Adoro essere circondata da cose belle e fatte nel rispetto degli animali. Il mio prossimo obiettivo è quello di assicurarmi che i miei acquisti non siano solo vegani ma anche equi e solidali».
Oggi sono soprattutto le persone che già seguono un certo stile di vita a desiderare case vegane e arredate con design vegan. Ma sedersi su un divano vegano può incoraggiare anche gli altri a progettare la propria casa nel rispetto degli animali? «Questo è il nostro desiderio e il nostro obiettivo», dice Víctor Portavella dell’azienda spagnola Atemporal Home Interiors, che produce divani vegani (in foto). Uno dei loro divani a tre posti costa circa 1.800 euro.
Oggi sono soprattutto le persone che già seguono un certo stile di vita a desiderare case vegane e arredate con design vegan. Ma sedersi su un divano vegano può incoraggiare anche gli altri a progettare la propria casa nel rispetto degli animali? «Questo è il nostro desiderio e il nostro obiettivo», dice Víctor Portavella dell’azienda spagnola Atemporal Home Interiors, che produce divani vegani (in foto). Uno dei loro divani a tre posti costa circa 1.800 euro.
Ma cosa significa design “vegan” e “cruelty-free”?
Un designer vegano utilizza prodotti, materiali e tessuti che non contengono, danneggiano, torturano o sfruttano qualsiasi essere vivente e al contempo non danneggiano il pianeta.
Un prodotto cruelty-free non usa alcuna parte di esseri viventi e non è testato su animali. Questa descrizione è basata sulla definizione elaborata da The Vegan Society, fondata nel 1944 nel Regno Unito: la più antica associazione vegana al mondo.
I fautori dei progetti di design cruelty-free sottolineano che le pelli di animali utilizzate per i mobili sono trattate con prodotti tossici e sostanze chimiche. C’è un altro aspetto da considerare: «Le piume utilizzate per l’imbottitura non sono necessarie. Possiamo ottenere lo stesso comfort con le fibre. Ciò previene anche le malattie respiratorie e le allergie», dice Portavella.
Un designer vegano utilizza prodotti, materiali e tessuti che non contengono, danneggiano, torturano o sfruttano qualsiasi essere vivente e al contempo non danneggiano il pianeta.
Un prodotto cruelty-free non usa alcuna parte di esseri viventi e non è testato su animali. Questa descrizione è basata sulla definizione elaborata da The Vegan Society, fondata nel 1944 nel Regno Unito: la più antica associazione vegana al mondo.
I fautori dei progetti di design cruelty-free sottolineano che le pelli di animali utilizzate per i mobili sono trattate con prodotti tossici e sostanze chimiche. C’è un altro aspetto da considerare: «Le piume utilizzate per l’imbottitura non sono necessarie. Possiamo ottenere lo stesso comfort con le fibre. Ciò previene anche le malattie respiratorie e le allergie», dice Portavella.
L’acquisto di mobili e arredi vegani richiede spesso una ricerca approfondita. Devi sentirti come un detective, guardare le etichette e fare domande. «Si tratta di aprire gli occhi dei consumatori. Dobbiamo proteggere coloro che non possono proteggersi: gli animali e le persone costrette a lavorare in condizioni terribili. Preferire mobili etici ha benefici per la nostra salute, salva vite umane e fa bene al pianeta. Sono tutti vantaggi», dice DiMare.
L’anno scorso DiMare ha pubblicato il suo libro Vegan Interiors e diversi lettori le hanno scritto per dirle che dopo aver letto il libro hanno preso la decisione di trasformare le loro abitazioni in case vegane.
L’anno scorso DiMare ha pubblicato il suo libro Vegan Interiors e diversi lettori le hanno scritto per dirle che dopo aver letto il libro hanno preso la decisione di trasformare le loro abitazioni in case vegane.
Molti designer e interior designer sostengono che sia impossibile evitare tutte le forme di sfruttamento animale. In realtà, come spiega Saunders, non è sicuramente qualcosa che accade dal giorno alla notte: «Sono diventato vegano tre anni fa, poco prima che ci trasferissimo nella nostra nuova casa, che aveva bisogno di una ristrutturazione. Era l’occasione perfetta per farlo in modo vegano. Non è stato possibile buttare via tutti i nostri oggetti non vegani, come i tappeti di lana e le sedie in pelle, ma li abbiamo man mano sostituiti nel corso degli anni».
Saunders, che ha più di 40.000 follower su Instagram, ha vinto un riconoscimento ai Vegan Home Awards 2018 della PETA, che premia i prodotti di arredamento vegani. PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è un’organizzazione di beneficenza britannica impegnata a stabilire e tutelare i diritti di tutti gli animali.
Fortunatamente ci sono sempre più opzioni, per ogni fascia di prezzo. Anche Zara Home sta optando per un crescente impiego di materiali ecologici e naturali al 100%. La sua ultima collezione, ad esempio, fa gran uso del bambù.
Saunders, che ha più di 40.000 follower su Instagram, ha vinto un riconoscimento ai Vegan Home Awards 2018 della PETA, che premia i prodotti di arredamento vegani. PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è un’organizzazione di beneficenza britannica impegnata a stabilire e tutelare i diritti di tutti gli animali.
Fortunatamente ci sono sempre più opzioni, per ogni fascia di prezzo. Anche Zara Home sta optando per un crescente impiego di materiali ecologici e naturali al 100%. La sua ultima collezione, ad esempio, fa gran uso del bambù.
In questa direzione va anche Ikea, il cui tappeto Tejn (in foto) è stato nominato miglior tappeto in finta pelle di pecora al PETA Vegan Homeware Awards 2017. Oggi il tappeto non è più in produzione ed è stato sostituito da Toftlund, realizzato al 100% in poliestere riciclato da bottiglie di plastica.
Cosa ne pensi? Vorresti contribuire anche tu alla tutela dell’ambiente e degli animali? Scrivici nei Commenti la tua opinione.
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Mentre il veganismo è esploso negli ultimi anni, come ha detto Emily Turnbull dello studio britannico Can-Can in un’intervista a Dezeen, il design è ancora molto indietro rispetto all’industria alimentare quando si parla di movimento vegano. Ma qualcosa sta cambiando.