L’Edilizia Residenziale nel Futuro: Come si Costruirà?
Alcuni architetti pluripremiati condividono la loro visione per un'architettura residenziale flessibile e adattabile
«La qualità dell’edilizia residenziale è un fattore chiave non solo per il benessere umano, ma anche per lo sviluppo e il benessere della città. E ce ne siamo resi conto solo dopo aver sperimentato il lockdown», ha affermato l’architetto José María Ezquiaga – direttore del VI International Congress of Architecture and Society (tenutosi a Pamplona, in Spagna, dall’8 al 10 settembre) – nella sua introduzione di una conferenza dell’architetta francese Anne Lacaton. Secondo Ezquiaga molte case si sono trasformate in trappole durante il lockdown, a dimostrazione che anche nei paesi benestanti «non abbiamo risolto il problema dell’abitabilità».
L’edilizia residenziale è sicuramente essenziale, la casa è anche l’unità base che dà forma alla città. Ecco perché le strategie per la città del futuro devono, secondo Lacaton, partire proprio dall’edilizia residenziale. «L’improvvisa necessità di restare a casa ha portato in primo piano, e in modo molto chiaro, l’importanza dell’abitazione come spazio principale della vita quotidiana di tutti», dice. «Durante questo periodo la maggior parte delle persone ha ampliato il proprio uso delle abitazioni e ha dovuto renderle più versatili. La casa è diventata un luogo dai molteplici usi: vita quotidiana, lavoro, istruzione, tempo libero, spazio di lavoro… e accoglie un nuovo tipo di vita familiare, più estesa, più intensa e più permanente».
L’architetta ha inoltre sostenuto che l’edilizia residenziale oggi non è abbastanza buona, non viene utilizzata in modo appropriato, e non offre né libertà né versatilità. «L’abitazione è un luogo di relazione, dove si costruiscono le relazioni […] dalla qualità dell’edilizia abitativa dipende la qualità delle relazioni nello spazio pubblico».
L’architetta ha inoltre sostenuto che l’edilizia residenziale oggi non è abbastanza buona, non viene utilizzata in modo appropriato, e non offre né libertà né versatilità. «L’abitazione è un luogo di relazione, dove si costruiscono le relazioni […] dalla qualità dell’edilizia abitativa dipende la qualità delle relazioni nello spazio pubblico».
L’architetto austriaco Dietmar Eberle, co-fondatore di Baumschlager Eberle Architekten, nel suo discorso ‘Reinventing Housing’ ha sostenuto che ripensare l’edilizia abitativa è imprescindibile perché nelle città tra il 65% e il 70% degli edifici sono spazi residenziali. Quindi, per rivalutare il nostro modo di vivere nelle aree urbane è essenziale iniziare partire dalla rivalutazione delle nostre abitazioni.
Spazi generosi da modellare
Eberle sostiene che gli architetti dovrebbero dimenticare il modo in cui viene utilizzato un edificio e privilegiare invece altri aspetti, come il rapporto dell’edificio con l’ambiente o tra la struttura e la facciata.
«Gli architetti dovrebbero preoccuparsi in primo luogo dello spazio pubblico e del rapporto dell’edificio con tale spazio, e in secondo luogo della struttura dell’edificio», afferma. In un recente progetto ad Amsterdam, Eberle ha progettato un edificio residenziale senza alcuna pianificazione in merito all’uso o alla funzione, ma pensando piuttosto alla qualità degli elementi e alla loro durabilità. «Sono convinto che la distribuzione degli spazi di un appartamento non sia una questione architettonica, ma individuale. Quindi mi piace realizzare edifici in cui si offre alle persone l’opportunità di organizzarsi come vogliono».
Eberle sostiene che gli architetti dovrebbero dimenticare il modo in cui viene utilizzato un edificio e privilegiare invece altri aspetti, come il rapporto dell’edificio con l’ambiente o tra la struttura e la facciata.
«Gli architetti dovrebbero preoccuparsi in primo luogo dello spazio pubblico e del rapporto dell’edificio con tale spazio, e in secondo luogo della struttura dell’edificio», afferma. In un recente progetto ad Amsterdam, Eberle ha progettato un edificio residenziale senza alcuna pianificazione in merito all’uso o alla funzione, ma pensando piuttosto alla qualità degli elementi e alla loro durabilità. «Sono convinto che la distribuzione degli spazi di un appartamento non sia una questione architettonica, ma individuale. Quindi mi piace realizzare edifici in cui si offre alle persone l’opportunità di organizzarsi come vogliono».
Lacaton ha una visione simile per l’edilizia residenziale. Ritiene che un aspetto fondamentale sia un layout generoso che lasci al proprietario o all’inquilino il compito di adattare lo spazio a proprio piacimento.
«Abitare […] implica la libertà di occupare uno spazio […]. L’abitazione deve offrire libertà d’uso per generare possibilità. L’edilizia residenziale deve offrire spazio extra per favorire le relazioni all’interno degli ambienti, per creare situazioni piacevoli. […] Ogni abitazione deve avere uno spazio esterno privato, come un balcone, un terrazzo, un giardino d’inverno […] per offrire la possibilità di muoversi e di non essere chiusi nello spazio limitato dalle quattro mura».
«Abitare […] implica la libertà di occupare uno spazio […]. L’abitazione deve offrire libertà d’uso per generare possibilità. L’edilizia residenziale deve offrire spazio extra per favorire le relazioni all’interno degli ambienti, per creare situazioni piacevoli. […] Ogni abitazione deve avere uno spazio esterno privato, come un balcone, un terrazzo, un giardino d’inverno […] per offrire la possibilità di muoversi e di non essere chiusi nello spazio limitato dalle quattro mura».
Riqualificazione di 530 appartamenti popolari a cura di Lacaton & Vassal, Frédéric Druot e Christophe Hutin, Bordeaux (2017). Foto di Philippe Ruault
Quindi, una casa deve andare oltre la sua funzione di base e fornire anche spazio extra. È una sfida, come ha sottolineato Lacaton, poiché in Francia la casa standard misura 60-65 metri quadrati e ha due camere da letto. Ha citato in particolare alcuni progetti come le 60 case a Mulhouse, in Francia, dove gli abitanti hanno la possibilità di aprire e chiudere tende e ampie porte scorrevoli per creare atmosfere diverse.
L’architetta preferisce le porte di dimensioni più grandi per migliorare la fluidità dei movimenti in casa. Questa è stata una delle soluzioni capaci di cambiato radicalmente i 530 appartamenti di un complesso popolare a Bordeaux. Gli architetti non hanno toccato minimamente gli interni, ma hanno trasformato le case dall’esterno aggiungendo delle strutture che forniscono a ogni casa una terrazza chiusa extra-large. Le aperture delle finestre sono state trasformate in porte che conducono al nuovo spazio luminoso e spazioso. Ogni proprietario ha poi trasformato la propria terrazza in un modo unico e personale.
Quindi, una casa deve andare oltre la sua funzione di base e fornire anche spazio extra. È una sfida, come ha sottolineato Lacaton, poiché in Francia la casa standard misura 60-65 metri quadrati e ha due camere da letto. Ha citato in particolare alcuni progetti come le 60 case a Mulhouse, in Francia, dove gli abitanti hanno la possibilità di aprire e chiudere tende e ampie porte scorrevoli per creare atmosfere diverse.
L’architetta preferisce le porte di dimensioni più grandi per migliorare la fluidità dei movimenti in casa. Questa è stata una delle soluzioni capaci di cambiato radicalmente i 530 appartamenti di un complesso popolare a Bordeaux. Gli architetti non hanno toccato minimamente gli interni, ma hanno trasformato le case dall’esterno aggiungendo delle strutture che forniscono a ogni casa una terrazza chiusa extra-large. Le aperture delle finestre sono state trasformate in porte che conducono al nuovo spazio luminoso e spazioso. Ogni proprietario ha poi trasformato la propria terrazza in un modo unico e personale.
Edifici più efficienti e inclusivi
Sia Lacaton che Eberle hanno suggerito che la trasformazione dell’edilizia residenziale dovrebbe includere miglioramenti nell’efficienza degli edifici. Ciò è in parte dovuto anche al fatto che ventilatori e condizionatori d’aria limitano la capacità degli abitanti di progettare gli open space come vorrebbero. Eberle ha costruito case passive senza alcuna tecnologia di riscaldamento o raffreddamento in vari progetti a Lussemburgo, Lustenau (Austria) e Graf (Austria), e un progetto residenziale ottimizzato a Lohbach (Austria).
Sia Lacaton che Eberle hanno suggerito che la trasformazione dell’edilizia residenziale dovrebbe includere miglioramenti nell’efficienza degli edifici. Ciò è in parte dovuto anche al fatto che ventilatori e condizionatori d’aria limitano la capacità degli abitanti di progettare gli open space come vorrebbero. Eberle ha costruito case passive senza alcuna tecnologia di riscaldamento o raffreddamento in vari progetti a Lussemburgo, Lustenau (Austria) e Graf (Austria), e un progetto residenziale ottimizzato a Lohbach (Austria).
Lacaton sottolinea anche l’importanza di lavorare su ciò che già esiste. «Abbiamo la possibilità […] di valutare e trovare nuovi luoghi […] dove possiamo densificare la città. […] Questo si può fare solo se c’è un’attenzione particolare per migliorare la qualità dell’edilizia residenziale. Quindi le condizioni essenziali sono qualità e ampiezza delle abitazioni, convenienza, diversità delle persone e dei modi di vivere. […] Ora l’urgenza è ridefinire questa ambizione pubblica e la visione collettiva dell’edilizia residenziale, che dovrebbe essere imposta a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di costruzione».
«Senza abitabilità, non c’è benessere in città», ha sottolineato Ezquiaga. «Le città non dovrebbero essere solo luoghi in cui sopravvivere, ma dovrebbero riflettere il nostro modo di stare al mondo. Bisogna adottare nuove prospettive che incorporino l’idea di sviluppo sostenibile e resilienza. Abbiamo bisogno di città in grado di affrontare le sfide della riduzione delle emissioni di carbonio e della valorizzazione dello spazio pubblico». In questo contesto, l’edilizia residenziale gioca senza dubbio un ruolo fondamentale.
Cosa ne pensi? Secondo te come dovrebbe cambiare l’edilizia residenziale?
Anne Lacaton, vincitrice del Premio Pritzker 2021 insieme a Jean-Philippe Vassal, ha parlato dell’edilizia residenziale come chiave per la rigenerazione urbana. Nel corso di un coinvolgente discorso ha condiviso la sua visione di architettura residenziale, che si è concretizzata in alcuni progetti del suo studio. Secondo l’architetta oggi l’edilizia residenziale rappresenta «la sfida più bella per l’architettura contemporanea».