I Tipi di Pergolati e Rampicanti per Fare Ombra
12 suggerimenti per scegliere la copertura più adatta per ripararsi dal sole nel proprio spazio all’aperto
Le pergole e i treillage non sono solo dei modi per poter far crescere i rampicanti, ma soprattutto per godere dell’ombra in estate sotto una cortina fiorita e profumata.
Nel giardino italiano, e in genere in quello dei paesi caldi, l’ombra e l’acqua sono due elementi assai ricercati per il refrigerio e il ristoro. In quello rinascimentale lunghi percorsi ricoperti da arbusti potati a volta, detti tonneau, permettevano di passeggiare in estate. Sul piano urbanistico questi modelli hanno poi portato ai portici, caratteristici di molte città italiane.
Una pergola non manca quasi mai neanche nei giardini di campagna: era infatti il luogo dove nelle sere estive si consumavano frugali cene.
Oggi la pergola è diventata un piccolo lusso: i giardini si sono via via ristretti e spesso manca lo spazio. In questi casi evitate soluzioni intermedie, concedetevi una pergola o un pergolato solo se il giardino o il terrazzo ne può ospitare uno di dimensioni sufficienti. In caso contrario optate per un arco, che consentirà di coltivare egualmente molte rampicanti.
Le pergole posso essere aggettanti, addossate o autoportanti. In commercio ne esistono di differenti tipi e materiali. Siate molto attenti nella scelta: non fate l’errore di preferire il risparmio rispetto alla qualità, poiché la pergola dovrà durare anni. Tutto, dalla base dei pilastri fino alla ferramenta, dovrà essere a prova di acqua e ruggine.
Se scegliete il metallo spenderete di più, ma sarà anche più semplice effettuare operazioni di manutenzione o riparazione (a volte i pezzi in legno devono essere del tutto sostituiti).
Rispettate sempre lo stile dell’edificio e cercate piante che facciano per voi scegliendo un professionista nella tua zona: le rampicanti sono numerosissime, dunque in questo articolo vi daremo qualche suggerimento per una scelta più consapevole.
Dal punto di vista strettamente orticolturale, la pergola offre la possibilità di coltivare quelle specie che amano un’ombra filtrata, come le camelie, molti rododendri e azalee, le ortensie. Ai margini invece potranno essere coltivate piante che gradiscono il pieno sole o un’illuminazione diretta solo per qualche ora al giorno (a seconda dell’esposizione); inoltre, piante che soffrono molto il vento – sia freddo che caldo – trovano sotto una pergola la collocazione ideale. Va da sé, invece, che i rampicanti utilizzati per la pergola richiederanno invece una buona esposizione, assolata ed aperta.
Nel giardino italiano, e in genere in quello dei paesi caldi, l’ombra e l’acqua sono due elementi assai ricercati per il refrigerio e il ristoro. In quello rinascimentale lunghi percorsi ricoperti da arbusti potati a volta, detti tonneau, permettevano di passeggiare in estate. Sul piano urbanistico questi modelli hanno poi portato ai portici, caratteristici di molte città italiane.
Una pergola non manca quasi mai neanche nei giardini di campagna: era infatti il luogo dove nelle sere estive si consumavano frugali cene.
Oggi la pergola è diventata un piccolo lusso: i giardini si sono via via ristretti e spesso manca lo spazio. In questi casi evitate soluzioni intermedie, concedetevi una pergola o un pergolato solo se il giardino o il terrazzo ne può ospitare uno di dimensioni sufficienti. In caso contrario optate per un arco, che consentirà di coltivare egualmente molte rampicanti.
Le pergole posso essere aggettanti, addossate o autoportanti. In commercio ne esistono di differenti tipi e materiali. Siate molto attenti nella scelta: non fate l’errore di preferire il risparmio rispetto alla qualità, poiché la pergola dovrà durare anni. Tutto, dalla base dei pilastri fino alla ferramenta, dovrà essere a prova di acqua e ruggine.
Se scegliete il metallo spenderete di più, ma sarà anche più semplice effettuare operazioni di manutenzione o riparazione (a volte i pezzi in legno devono essere del tutto sostituiti).
Rispettate sempre lo stile dell’edificio e cercate piante che facciano per voi scegliendo un professionista nella tua zona: le rampicanti sono numerosissime, dunque in questo articolo vi daremo qualche suggerimento per una scelta più consapevole.
Dal punto di vista strettamente orticolturale, la pergola offre la possibilità di coltivare quelle specie che amano un’ombra filtrata, come le camelie, molti rododendri e azalee, le ortensie. Ai margini invece potranno essere coltivate piante che gradiscono il pieno sole o un’illuminazione diretta solo per qualche ora al giorno (a seconda dell’esposizione); inoltre, piante che soffrono molto il vento – sia freddo che caldo – trovano sotto una pergola la collocazione ideale. Va da sé, invece, che i rampicanti utilizzati per la pergola richiederanno invece una buona esposizione, assolata ed aperta.
2. Autoportante in cemento
La pergola può essere costruita su un lastricato e sorretta da pilastri. Ovviamente questi vanno inseriti in plinti le cui dimensioni devono essere calcolate da un ingegnere o un geometra. Non commettete l’errore di sottodimensionare la portata della costruzione, poiché molte piante tendono a diventare pesanti con il tempo.
Il glicine (in foto), ad esempio, tende a ispessire e moltiplicare i rami, avvolgendosi strettamente alla struttura, tanto che è in grado di piegare il ferro. Alcuni legni hanno poi un peso specifico piuttosto alto, nonostante il piccolo diametro dei fusti. Non trascurate il peso del fogliame e dell’umidità che tra di esso si andrà raccoglie.
Piante tipiche per un pergolato autoportante sono la Campis radicans, la Bignonia, la Mansoa alliacea (potrebbe però disturbarvi l’odore di aglio), il caprifoglio, la Tecoma, la Pyrostegia venusta, la Plumbago capensis ‘Bleu Foncé’, la Clematis montana, il Rhyncospermum jasminoides, la Stephanotis floribunda (solo in climi miti), Passiflora (alcune non sono rustiche), l’Ipomoea coerulea (annuale a rapido sviluppo), Humulus lupulus ‘Aureus’, Distictis buccinatoria (solo in climi caldi).
La pergola può essere costruita su un lastricato e sorretta da pilastri. Ovviamente questi vanno inseriti in plinti le cui dimensioni devono essere calcolate da un ingegnere o un geometra. Non commettete l’errore di sottodimensionare la portata della costruzione, poiché molte piante tendono a diventare pesanti con il tempo.
Il glicine (in foto), ad esempio, tende a ispessire e moltiplicare i rami, avvolgendosi strettamente alla struttura, tanto che è in grado di piegare il ferro. Alcuni legni hanno poi un peso specifico piuttosto alto, nonostante il piccolo diametro dei fusti. Non trascurate il peso del fogliame e dell’umidità che tra di esso si andrà raccoglie.
Piante tipiche per un pergolato autoportante sono la Campis radicans, la Bignonia, la Mansoa alliacea (potrebbe però disturbarvi l’odore di aglio), il caprifoglio, la Tecoma, la Pyrostegia venusta, la Plumbago capensis ‘Bleu Foncé’, la Clematis montana, il Rhyncospermum jasminoides, la Stephanotis floribunda (solo in climi miti), Passiflora (alcune non sono rustiche), l’Ipomoea coerulea (annuale a rapido sviluppo), Humulus lupulus ‘Aureus’, Distictis buccinatoria (solo in climi caldi).
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3. Di metallo, all’entrata di casa
Una pergola davanti casa arricchisce l’impatto della visione frontale dell’edificio. Inglesi e americani hanno fatto di questa visuale una vera strategia giardinesca, denominata “curb appeal”, che in Italia tendiamo a trascurare fin troppo. Il giardino di fronte è invece il biglietto da visita dell’edificio e deve essere sempre ordinato e ben tenuto, senza diventare convenzionale.
Visto il transito frequente, è sconsigliabile scegliere delle rose rampicanti, ma come sempre c’è l’eccezione che conferma la regola. La Rosa banksiae ‘Lutea’ (in foto) non ha spine (al punto che in molti non capiscono neanche che si tratta di una rosa) e può essere utilizzata anche in punti di passaggio frequente. La fioritura è precoce e la pianta è molto invadente, anche se lenta ad affrancarsi. Potarla non è un problema, i rami esili e sottili si prestano a essere messi in forma, purché il taglio sia pulito e netto.
Altre rose senza spine sono ‘Wedding Day’, ‘Seagull’, ‘Zéphirine Drouhin’, ‘Kathleen Harrop’, ‘Veilchenblau’, ’Goldfinch’ e molte Rose Inglesi.
Una pergola davanti casa arricchisce l’impatto della visione frontale dell’edificio. Inglesi e americani hanno fatto di questa visuale una vera strategia giardinesca, denominata “curb appeal”, che in Italia tendiamo a trascurare fin troppo. Il giardino di fronte è invece il biglietto da visita dell’edificio e deve essere sempre ordinato e ben tenuto, senza diventare convenzionale.
Visto il transito frequente, è sconsigliabile scegliere delle rose rampicanti, ma come sempre c’è l’eccezione che conferma la regola. La Rosa banksiae ‘Lutea’ (in foto) non ha spine (al punto che in molti non capiscono neanche che si tratta di una rosa) e può essere utilizzata anche in punti di passaggio frequente. La fioritura è precoce e la pianta è molto invadente, anche se lenta ad affrancarsi. Potarla non è un problema, i rami esili e sottili si prestano a essere messi in forma, purché il taglio sia pulito e netto.
Altre rose senza spine sono ‘Wedding Day’, ‘Seagull’, ‘Zéphirine Drouhin’, ‘Kathleen Harrop’, ‘Veilchenblau’, ’Goldfinch’ e molte Rose Inglesi.
4. Classica, in pietra
Una pergola con colonne in pietra, marmo o altri materiali pregiati caratterizza fortemente un giardino. Attenti a scegliere il materiale che si intoni con l’edificio e la copertura adatta, che dovrà accompagnarsi con l’eleganza statuaria delle colonne ma essere al contempo sicura e di lunga durata.
Se non siete sicuri del risultato finale, orientatevi su pietre chiare o dalle tinte neutre, rispetto a quelle vivacemente variegate.
In genere le sedute sotto questo tipo di pergolato riprendono il materiale delle colonne e sono di fattura artigianale, semplice e classica.
Data l’eleganza dei pilastri, scegliere dei rampicanti troppo avvolgenti sarebbe un peccato. Seguite piuttosto una strategia differente: piantatele all’estremità della pergola, lasciando libere le colonne, in modo da potervi inserire alla base degli arbusti di piccole dimensioni e con rami piuttosto aperti (le cosiddette “rose da pillar” sono perfette). Se la pergola è molto lunga potete indirizzarvi su rampicanti davvero colossali, come la Fallopia baldschuanica (sinonimi: Fallopia aubertii, Polygonum baldschuanicum) o inserite qualche altro esemplare sui lati lunghi.
Una pergola con colonne in pietra, marmo o altri materiali pregiati caratterizza fortemente un giardino. Attenti a scegliere il materiale che si intoni con l’edificio e la copertura adatta, che dovrà accompagnarsi con l’eleganza statuaria delle colonne ma essere al contempo sicura e di lunga durata.
Se non siete sicuri del risultato finale, orientatevi su pietre chiare o dalle tinte neutre, rispetto a quelle vivacemente variegate.
In genere le sedute sotto questo tipo di pergolato riprendono il materiale delle colonne e sono di fattura artigianale, semplice e classica.
Data l’eleganza dei pilastri, scegliere dei rampicanti troppo avvolgenti sarebbe un peccato. Seguite piuttosto una strategia differente: piantatele all’estremità della pergola, lasciando libere le colonne, in modo da potervi inserire alla base degli arbusti di piccole dimensioni e con rami piuttosto aperti (le cosiddette “rose da pillar” sono perfette). Se la pergola è molto lunga potete indirizzarvi su rampicanti davvero colossali, come la Fallopia baldschuanica (sinonimi: Fallopia aubertii, Polygonum baldschuanicum) o inserite qualche altro esemplare sui lati lunghi.
5. Stile italiano contemporaneo
La pianta rampicante in assoluto più utilizzata per le pergole è la vite.
Questa pianta ha storia e tradizioni antichissime: non solo la bellezza delle sue foglie e dei suoi tralci ha ispirato artisti e designer, ma l’uva e il vino sono parti integranti della cultura italiana, anche per le note sovrapposizioni religiose. Un pergolato in pali di castagno scortecciato, ricoperto di una vite da frutta o da vino, è il più classico dei rifugi da ombra.
Lo stile contemporaneo si rifà a quello rinascimentale, ma con i vantaggi delle modernità: un lungo tavolo metallico con superficie piastrellata o vetrificata è in grado di resistere alle intemperie e le sedie possono essere dotate di cuscini di tessuto sanforizzato che ha una moderata resistenza all’acqua.
La pianta rampicante in assoluto più utilizzata per le pergole è la vite.
Questa pianta ha storia e tradizioni antichissime: non solo la bellezza delle sue foglie e dei suoi tralci ha ispirato artisti e designer, ma l’uva e il vino sono parti integranti della cultura italiana, anche per le note sovrapposizioni religiose. Un pergolato in pali di castagno scortecciato, ricoperto di una vite da frutta o da vino, è il più classico dei rifugi da ombra.
Lo stile contemporaneo si rifà a quello rinascimentale, ma con i vantaggi delle modernità: un lungo tavolo metallico con superficie piastrellata o vetrificata è in grado di resistere alle intemperie e le sedie possono essere dotate di cuscini di tessuto sanforizzato che ha una moderata resistenza all’acqua.
6. Multietnica
Un insieme poliedrico e assai ricco di elementi differenti, dalle colonne con capitelli corinzi, ma meno affusolate di quelle greche, come quelle assire.
I vasi invece rimandano alla tradizione artigianale della Toscana e del centro Italia.
La copertura ricorda una folly in stile thai.
Nel complesso decisamente eclettica ed esuberante, anche nella scelta delle piante: una forte vegetazione brillante è sostenuta da coraggiose tonalità rosse e arancio.
Date le dimensioni, gli orci potrebbero ospitare dei rampicanti anche impegnativi, ma è stato scelto di inserire piante a portamento pulvinato o decombente, che faccia risaltare la “pancia” del vaso, senza coprire le belle colonne.
In ambientazioni del genere tenete a mente che la presenza di arbusti sempreverdi è fondamentale per accompagnare una struttura così importante. Scegliete arbusti a fogliame persistente, anche coriaceo, resistenti a potature e veloci nella crescita, indipendentemente dalla fioritura. Alloro, agrifoglio, Berberis, evonimo, agrumi, Duranta.
Un insieme poliedrico e assai ricco di elementi differenti, dalle colonne con capitelli corinzi, ma meno affusolate di quelle greche, come quelle assire.
I vasi invece rimandano alla tradizione artigianale della Toscana e del centro Italia.
La copertura ricorda una folly in stile thai.
Nel complesso decisamente eclettica ed esuberante, anche nella scelta delle piante: una forte vegetazione brillante è sostenuta da coraggiose tonalità rosse e arancio.
Date le dimensioni, gli orci potrebbero ospitare dei rampicanti anche impegnativi, ma è stato scelto di inserire piante a portamento pulvinato o decombente, che faccia risaltare la “pancia” del vaso, senza coprire le belle colonne.
In ambientazioni del genere tenete a mente che la presenza di arbusti sempreverdi è fondamentale per accompagnare una struttura così importante. Scegliete arbusti a fogliame persistente, anche coriaceo, resistenti a potature e veloci nella crescita, indipendentemente dalla fioritura. Alloro, agrifoglio, Berberis, evonimo, agrumi, Duranta.
7. Per chi ama le piante
Le pergole sono utilissime per la coltivazione di piante con esigenze idriche particolari o insofferenti al vento. Le fucsie ad esempio trovano la loro collocazione ideale all’ombra di un pergolato, dove non prenderanno vento ma saranno comunque arieggiate e saranno annaffiate nella misura necessaria.
Molte altre piante beneficiano di una illuminazione filtrata o parziale: camelie, azalee, ortensie, peonie.
La pergola in questo caso si presta anche a sostenere i vasi di felci o piante da interno che possono essere appese fuori nella bella stagione.
La paura di sporcare o bagnare è limitata poiché si può provvedere a una pavimentazione facile da pulire, o per il parquet o la ghiaia.
Le pergole sono utilissime per la coltivazione di piante con esigenze idriche particolari o insofferenti al vento. Le fucsie ad esempio trovano la loro collocazione ideale all’ombra di un pergolato, dove non prenderanno vento ma saranno comunque arieggiate e saranno annaffiate nella misura necessaria.
Molte altre piante beneficiano di una illuminazione filtrata o parziale: camelie, azalee, ortensie, peonie.
La pergola in questo caso si presta anche a sostenere i vasi di felci o piante da interno che possono essere appese fuori nella bella stagione.
La paura di sporcare o bagnare è limitata poiché si può provvedere a una pavimentazione facile da pulire, o per il parquet o la ghiaia.
8. Limonaia rivisitata
Un treillage alto e ampio si trasforma in un pergolato chiuso, dove è possibile ricreare una stanza all’aperto, come nelle antiche limonaie.
L’illuminazione leggera ed elegante è molto in alto rispetto al tavolo, il che consentirà di essere meno distratti da falene e insetti e di non essere disturbati da una luce troppo accecante. Per compensare, usate una candela non profumata come illuminazione aggiuntiva.
Quando le strutture portanti sono belle di per sé, è meglio scegliere rampicanti bassi e leggeri, oppure avere la furbizia di far allungare sul pergolato qualche ramo di un grande rampicante vicino. In genere il glicine e la Campsis radicans si prestano ottimamente a questo scopo, anche perché, essendo decidui, lasciano passare la luce in inverno.
Ti potrebbe interessare leggere: Il Fascino dell’Ombra, Piante e Fiori per Giardini senza Sole
Un treillage alto e ampio si trasforma in un pergolato chiuso, dove è possibile ricreare una stanza all’aperto, come nelle antiche limonaie.
L’illuminazione leggera ed elegante è molto in alto rispetto al tavolo, il che consentirà di essere meno distratti da falene e insetti e di non essere disturbati da una luce troppo accecante. Per compensare, usate una candela non profumata come illuminazione aggiuntiva.
Quando le strutture portanti sono belle di per sé, è meglio scegliere rampicanti bassi e leggeri, oppure avere la furbizia di far allungare sul pergolato qualche ramo di un grande rampicante vicino. In genere il glicine e la Campsis radicans si prestano ottimamente a questo scopo, anche perché, essendo decidui, lasciano passare la luce in inverno.
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9. Tropicaleggiante
La pergola non deve necessariamente essere un elemento che ci riporta ad atmosfere campagnole o classiche, ma può essere moderna ed esotica. Tutto dipende dal vostro gusto e dai materiali con cui decidete di costruirla.
L’aspetto tropicaleggiante di questa pergola ricavata in un cortile chiuso, è in realtà un’illusione abilmente ricreata con una vegetazione sempreverde rustica e delle felci arboree (Dicksonia antarctica, che richiede una certa umidità nell’aria). I tocchi di colore permanente sono dati dagli arredi (potete sbizzarrirvi a volontà con oggetti di design o dipinti da voi).
Utilizzate fiori annuali dai vivaci colori e dall’aspetto tropicale (come Maurandia scadens, Lapageria rosea, Allamanda, Dipladenia) ed evitate piante dall’aspetto campagnolo. Aggiungete decori particolari, magari di vetro colorato, o giochi d’acqua.
La pergola non deve necessariamente essere un elemento che ci riporta ad atmosfere campagnole o classiche, ma può essere moderna ed esotica. Tutto dipende dal vostro gusto e dai materiali con cui decidete di costruirla.
L’aspetto tropicaleggiante di questa pergola ricavata in un cortile chiuso, è in realtà un’illusione abilmente ricreata con una vegetazione sempreverde rustica e delle felci arboree (Dicksonia antarctica, che richiede una certa umidità nell’aria). I tocchi di colore permanente sono dati dagli arredi (potete sbizzarrirvi a volontà con oggetti di design o dipinti da voi).
Utilizzate fiori annuali dai vivaci colori e dall’aspetto tropicale (come Maurandia scadens, Lapageria rosea, Allamanda, Dipladenia) ed evitate piante dall’aspetto campagnolo. Aggiungete decori particolari, magari di vetro colorato, o giochi d’acqua.
10. Rustico dalle linee pulite
Spesso si ha un’idea delle costruzioni di campagna come agglomerati confusi, un po’ “storti” e cadenti. Non è raro imbattersi in costruzioni che un tempo ospitavano famiglie nobili, oleifici, mulini, o altro genere di meccanismi di produzione agricola.
Questi edifici sono pregiatissimi e ricercatissimi se vengono restaurati, ma è importante che l’intervento sia corretto filologicamente rispettando i materiali dell’epoca.
La pergola in tegole è la più tradizionale in Italia, poiché ripara non solo dal sole, ma anche dalla pioggia, e lo spazio esterno all’abitazione è transitabile e abitabile anche nei mesi freddi. Una pergola così alta, inoltre, ruba poco sole all’edificio anche in inverno.
Quando una pergola ha queste caratteristiche, coprirla con dei rampicanti sarebbe un “sacrilegio”, per cui meglio accompagnarla con coltivazioni in vaso. Sempreverdi a foglia piccola, come il bosso, saranno perfette. Potete arricchirle con fioriture più o meno temporanee.
Spesso si ha un’idea delle costruzioni di campagna come agglomerati confusi, un po’ “storti” e cadenti. Non è raro imbattersi in costruzioni che un tempo ospitavano famiglie nobili, oleifici, mulini, o altro genere di meccanismi di produzione agricola.
Questi edifici sono pregiatissimi e ricercatissimi se vengono restaurati, ma è importante che l’intervento sia corretto filologicamente rispettando i materiali dell’epoca.
La pergola in tegole è la più tradizionale in Italia, poiché ripara non solo dal sole, ma anche dalla pioggia, e lo spazio esterno all’abitazione è transitabile e abitabile anche nei mesi freddi. Una pergola così alta, inoltre, ruba poco sole all’edificio anche in inverno.
Quando una pergola ha queste caratteristiche, coprirla con dei rampicanti sarebbe un “sacrilegio”, per cui meglio accompagnarla con coltivazioni in vaso. Sempreverdi a foglia piccola, come il bosso, saranno perfette. Potete arricchirle con fioriture più o meno temporanee.
11. Una lunga passeggiata all’ombra
Il pergolato in questo caso è funzionale ad una passeggiata più che alla sosta. Lo testimonia l’assenza di sedute, che sono collocate in fondo, dove l’ombra le raggiunge in modo disuguale, assieme al muschio sui muretti.
Umidità e ombra hanno reso questa pergola parte integrante della vegetazione del giardino, e più che dalle piante, l’ombra è data dalle ampie traverse.
Il pergolato in questo caso è funzionale ad una passeggiata più che alla sosta. Lo testimonia l’assenza di sedute, che sono collocate in fondo, dove l’ombra le raggiunge in modo disuguale, assieme al muschio sui muretti.
Umidità e ombra hanno reso questa pergola parte integrante della vegetazione del giardino, e più che dalle piante, l’ombra è data dalle ampie traverse.
12. Piccola e pratica
Questo pergolato in metallo diventa quasi un tetto per una piccola stanza ricavata usando un muro del giardino, un cancello come “pareti” e delle siepi, che sono lasciate libere di allungare qualche tralcio verso il traliccio. Qualche piantina dà colore alla bordura e due panche con cuscino emanano l’allettante richiamo del riposo.
Questo tipo di pergolato è particolarmente semplice da realizzare e non troppo costoso, sia per le dimensioni contenute, sia per la possibilità di usare altri elementi fissi del giardino come appoggio.
Questa storia è stata pubblicata il 20 luglio 2015 e poi aggiornata
Raccontaci: qual è la tua attività preferita all’ombra di una pergola? Partita a Burraco, Dungeons&Dragons, pranzo con gli amici o lettura? Scrivi i tuoi Commenti nella sezione qui sotto.
Questo pergolato in metallo diventa quasi un tetto per una piccola stanza ricavata usando un muro del giardino, un cancello come “pareti” e delle siepi, che sono lasciate libere di allungare qualche tralcio verso il traliccio. Qualche piantina dà colore alla bordura e due panche con cuscino emanano l’allettante richiamo del riposo.
Questo tipo di pergolato è particolarmente semplice da realizzare e non troppo costoso, sia per le dimensioni contenute, sia per la possibilità di usare altri elementi fissi del giardino come appoggio.
Questa storia è stata pubblicata il 20 luglio 2015 e poi aggiornata
Raccontaci: qual è la tua attività preferita all’ombra di una pergola? Partita a Burraco, Dungeons&Dragons, pranzo con gli amici o lettura? Scrivi i tuoi Commenti nella sezione qui sotto.
La pergola più diffusa è quella di tegole o pali scortecciati, usata dai contadini per il riposo all’ombra. Molte case di campagna le hanno conservate o restaurate per le loro preziose qualità: la capacità di aggregazione e di coadiuvare il relax.
Il metodo più semplice per costruire da zero una pergola, è quella di addossarla ad una parete dell’edificio, preferibilmente lontana da stanze riservate, come camere da letto, studi, biblioteca o bagni. Preferite le pareti di cucina e quelle del salone. Sarà in questo modo più facile portare le vivande all’esterno, qualora si voglia mangiare all’aperto, oppure trasformare il pergolato in un salotto all’esterno.
Non fatevi frenare dal pensiero che l’ombra possa essere pesante nei mesi invernali: basterà scegliere un rampicante deciduo.